sabato 9 marzo 2019

I figli di Berlusconi


Perché senza di lui forse non ci sarebbe il Movimento 5 Stelle 
(e il PD sarebbe ancora un partito di Sinistra)

"Tutti abbiamo letto Marx, c'è chi l'ha letto e chi l'ha capito. Chi l’ha letto è diventato comunista e chi l'ha capito è diventato liberale”.
Silvio Berlusconi, 2006

Partiamo da questa eloquente frase pronunciata, pare, riferendosi a Fausto Bertinotti citando Ronald Reagan. Di certo Berlusconi aveva capito che Marx addita al mondo come criminale approfittatore chi si arricchisce sul lavoro di altri esseri umani, come fa qualsiasi imprenditore (con l’esclusione di quei pochi che non si arricchiscono, e non è certo il suo caso).  
Nel 1922, gli industriali e la borghesia agraria d’Italia mandarono al governo Benito Mussolini per scongiurare quello che consideravano il pericolo di una rivoluzione socialista o comunista, salvo pentirsene un ventennio dopo quando il paese era ridotto a un cumulo di macerie. Nel 1994, uno dei maggiori imprenditori italiani, imparata la lezione, decise che era meglio non fidarsi di nessuno e “scese in campo” personalmente in questa rinnovata battaglia.
Dal 2005 Berlusconi ha intensificato la propria, si direbbe quasi personale, crociata contro il comunismo e tutto ciò che gli somigli anche lontanamente. Per convincere gli italiani a votarlo annuncia scenari apocalittici: “Se la sinistra andasse al governo il risultato sarebbe miseria, terrore e morte, come accade in tutti i posti dove governa il comunismo”.
In realtà, nell'anno domini 2005 i “posti” dove governa il comunismo sono rimasti davvero pochi. Uno è la Cina, che sta conoscendo una crescita economica senza pari al mondo. In realtà, agitando lo spettro del comunismo, Berlusconi (e con lui i suoi astuti seguaci, gente come Umberto Bossi o Ignazio La Russa) vuole nascondere la progressiva e inarrestabile avanzata del capitalismo in tutto il mondo, che lui si guarda bene dal chiamare con il giusto nome ma che confonde ad arte con il termine “democrazia”. Sempre nel 2005, per screditare ulteriormente, e bugiardamente, gli avversari politici pronuncia ancora: “Non credo che gli elettori siano così stupidi da affidarsi a gente come D'Alema e Fassino, a chi ha una complicità morale con chi ha fatto i più gravi crimini come il compagno Pol Pot”. Complicità morale, uno come Fassino.
Dunque, i nemici, più che avversari, di Silvio Berlusconi sono persone come D’Alema, Fassino, Bertinotti, da lui paragonati a dittatori ripudiati dalla Storia. Esponenti politici fin troppo moderati, invece, secondo il giudizio di chi, tra gli elettori, il comunismo lo vorrebbe vedere davvero messo in pratica.

Mentre la realtà di quegli anni (e degli attuali) mostra come il vero cancro del pianeta sia il capitalismo, che assoggetta alla legge del profitto gli uomini e l’ambiente, Berlusconi concentra tutta la sua opera di persuasione mediatica nel convincere la sua platea che il cancro sia il comunismo, ridotto al lumicino dopo la fine dell'impero sovietico. E proprio come una malattia tumorale lo affronta, con una sorta di chemioterapia politica che non deve lasciare alcuna cellula in circolazione. La sua aperta ammirazione per gli Stati Uniti e i suoi presidenti repubblicani lo porta ad assumere toni da “caccia alle streghe” anni Cinquanta.
L’operazione gli riesce così bene (complici anche i molti errori della Sinistra italiana) che il partito che un tempo si chiamava Comunista, e che dopo vari cambiamenti di nome e di simbolo ora si chiama Democratico, aliena del tutto le sue radici e arriva a nominare segretario (per quali vie resta ancora un mistero per me) un “democratico anticomunista” come Matteo Renzi (“Ha fatto fuori più comunisti lui in due mesi che io in venti anni”, dichiara soddisfatto nel 2014). Non solo. La pulizia berlusconiana riesce anche a fare il vuoto a sinistra del Partito Democratico, instillando nell’opinione pubblica (e probabilmente anche in molti politici) l’idea che qualsiasi programma contenga anche solo pochi cenni al marxismo o al socialismo sia da considerarsi antiquato e nocivo. Il capolavoro di Berlusconi sta nell'associare l’idea di modernità e benessere all’economia capitalista. A sinistra del Pd non cresce più nulla, proprio come l’erba dopo il passaggio di Attila, lasciando nel limbo dell’astensionismo milioni di ex elettori comunisti e simpatizzanti della sinistra estrema, che non trovano più un riferimento nel quadro politico.

Un capolavoro a metà, però, perché oltre a combattere una personale crociata contro le idee marxiste - che se applicate gli avrebbero impedito di costruire il suo impero economico e di condurre un’esistenza tutta segnata dall’uso del potere del denaro per ottenere qualsiasi cosa, dalle donne alla fama, dalle soddisfazioni politiche a quelle calcistiche, fino ai giudizi comprati - Berlusconi è convinto di potersi avvantaggiare elettoralmente del definitivo e radicale annientamento dei soggetti politici che si rifanno in qualche maniera al comunismo. Non sa, invece, che sta aprendo la strada a un nuovo movimento politico, che non a caso nasce dichiarando di “non essere né di destra né di sinistra”. Non è di destra perché non ne ha i connotati tipici. Non è di sinistra perché, dopo Berlusconi, la Sinistra non è più di moda, è diventata quasi un insulto. È diventato un insulto la parola “comunista”, per cui i partiti di Sinistra si liberano completamente di tale attributo.
Il Movimento 5 Stelle ha fra i suoi capisaldi temi che sono stati a lungo appannaggio della Sinistra (prima della “cura” Berlusconi”), come il reddito di cittadinanza (ovvero sostegno ai disoccupati e ai poveri, il primo a proporlo fu Mario Capanna, leader del ’68, poi anche Giovanni Russo Spena di Democrazia Proletaria), l’acqua pubblica e, più di recente, il no alla Tav. Raccoglie quindi anche i voti di quanti un tempo votavano a Sinistra e ora non si riconoscono più nel Partito Democratico, divenuto a tutti gli effetti un partito di centro (ma, occorre ricordarlo, una volta il centro era costituito dalla Democrazia Cristiana di cui il Partito Comunista era il più acerrimo avversario, quindi come può chi è rimasto fedele agli ideali di Berlinguer e compagni ritrovarsi nelle parole e nelle idee di Renzi e Calenda? Pensiamo all’abolizione dell’art 18, tanto per citare un esempio).Gli ideali di Berlinguer non si trovano neanche nel Movimento 5 Stelle, direte, sì ma almeno gli ex elettori di Sinistra ci trovano delle idee che condividono, e in questi tempi di "decomunistizzazione" della politica è grasso che cola.


Ecco perché senza Berlusconi e la sua strenua e lunga campagna contro il comunismo e la classe dirigente erede del vecchio Pci, forse il Movimento 5 Stelle non sarebbe mai nato, oppure oggi avrebbe percentuali a una cifra. Ed ecco perché, oggi, il vecchio ma non ancora pago Berlusconi teme molto di più il Movimento 5 Stelle del Pd, che sa ormai addomesticato alla sua dottrina e incapace di nuocergli come un tempo (“Se vincerà Grillo non posso immaginare cosa succederà, si tratta di una presenza inquietante, potranno succedere dei disordini inquietanti. Grillo non fa più ridere, fa e deve fare paura. I regimi autoritari sono nati nelle stesse condizioni economiche dell'Italia di oggi”). Non potendo più parlare di comunismo, ora evoca il rischio di regimi autoritari.
Negli ultimi decenni, tanti sono stati gli errori della Sinistra italiana, ma il più grande, l’errore esiziale è stato quello di consentire a Berlusconi di poter condurre la sua mastodontica opera mediatica di screditamento del comunismo e del socialismo, non ricorrendo a qualsiasi mezzo per metterlo a tacere.
Sento oggi ragazzi dire “io non sono razzista”, “io non sono contro gli immigrati”, “io vorrei vivere in un paese dove i giovani siano valorizzati e abbiano tutti un lavoro”, “io vorrei non dover emigrare all’estero per lavorare”, “io vorrei non essere sfruttato, sottopagato, precarizzato”, ma poi anche “io non sono di sinistra; destra e sinistra sono concetti superati”.
Certo, tolto il marxismo la sinistra è irriconoscibile dalla destra moderata.

Ecco, questi giovani - e anche tu che mi leggi e pensi le stesse cose - non sanno che sono tutti figli di Berlusconi.

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